
Nei mesi segnati dalla pandemia siamo stati sorpresi da alcuni fatti di cui sono state protagoniste persone e famiglie che seguiamo come associazione Il Cammino, nel quartiere Borgo Vittoria.
Episodi piccoli, accaduti nella normalità e nella discrezione di vite spesso segnate quotidianamente dalla difficoltà e, proprio per questo, ancor più significativi e sorprendenti. Tali episodi ci hanno mostrato il desiderio di bene di persone semplici, capaci di ricevere e di donare. Brevi storie che ci rivelano, a volte incrociandosi, come la difficoltà e la pandemia non fermano il bene gratuito che, una volta ricevuto, si moltiplica e sostiene chi è nel bisogno, ricordandogli la sua preziosità e unicità.
Attraverso il racconto di un’operatrice dell’associazione, diamo voce ad alcuni di questi protagonisti e alle loro storie.

Nel nostro laboratorio interculturale guidato da Giovanna, esperta in mediazione interculturale, mamme straniere del quartiere Borgo Vittoria, imparano a esprimersi bene in italiano. Soprattutto si incontrano, si raccontano e si aiutano reciprocamente nelle piccole grandi sfide del quotidiano.
Il laboratorio è come la terra dentro la quale il seme, che ha già in sé lo sviluppo della pianta, nel tempo cresce e sviluppa le sue caratteristiche uniche. Nel laboratorio sono emerse nuove bellissime storie!

È possibile cambiare, anche quando si è segnati da una vita piena di sofferenza? Da che cosa si può ripartire per riprendere speranza in un momento difficile?
Nell’anno della pandemia, i nostri operatori e volontari hanno incontrato tante persone sofferenti: malati, anziani, genitori fragili e provati dalla solitudine e dall’incertezza legata al periodo. La cosa più stupefacente è vedere come una persona sfiduciata e rassegnata possa cambiare quando si sente amata gratuitamente e così come è, nelle difficoltà e nei limiti delle situazioni in cui vive.

Con la pandemia gli studenti hanno subito una rivoluzione nel loro modo di andare a scuola, costretti in casa a seguire le lezioni a distanza.
Le difficoltà sono state moltissime per i ragazzi e le ragazze di tutte le età, e chi già faceva fatica a studiare è rimasto ancora più indietro. A questo si aggiunge la mancanza di occasioni per stare con i coetanei e tutta la preoccupazione, che spesso si è trasformata in ansia, legata alla scuola.
Ma c’è stato solo questo? No! I nostri volontari hanno incontrato molti adolescenti che hanno vissuto le limitazioni della distanza come occasione di una nuova consapevolezza di sé e sono diventati protagonisti della loro vita. Ecco alcune delle loro storie